Il Civetta (El Zuìta in ladino veneto) è un gruppo montuoso appartenente alle Dolomiti, che separa la Val di Zoldo dall'Agordino.
È chiamata nell'ambiente alpinistico "la parete delle pareti" o "il regno del sesto grado", sulla quale si sviluppano alcune famosissime vie, tra le quali la Solleder-Lettembauer, la Philip-Flamm, la via dei 5 di Valmadrera e altri itinerari di elevata difficoltà alpinistica.
L'origine del nome è stata a lungo discussa. Prevalgono principalmente due ipotesi: la prima lo avvicina al latino civitas, in quanto il versante che dà su Alleghe somiglierebbe ad una città turrita; altri, osservando che il monte viene chiamato Civetta (Zuita) anche nello Zoldano, lo rimandano al rapace notturno, forse perché in passato la montagna era ritenuta maledetta o incantatrice.
Il primo a raggiungere la vetta fu ufficialmente l'inglese Francis Fox Tuckett nel 1867. In realtà, la cima era stata raggiunta almeno una volta nel 1855 da Simeone De Silvestro detto "Piovanel", proveniente da Pecol. Il Civetta è diventato Patrimonio UNESCO dal 2009. Una delle più famose frasi che citano questo monte è stata scritta da Dino Buzzati nel suo libro "I fuorilegge della montagna" e recita "La muraglia di roccia più bella delle alpi".